In questi giorni diversi giornali internazionali si stanno occupando del piano del governo di Israele per espellere più di 34 mila migranti, la maggior parte dei quali proveniente dal Sudan e dall’Eritrea, arrivata in Israele tra il 2006 e il 2012. Gli avvisi di espulsione, che sono stati emanati negli ultimi giorni, non indicano il paese in cui i migranti saranno portati, ma il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto che sarà una destinazione sicura in un paese dell’Africa: non sarà l’Eritrea, dove le persone rischierebbero la vita, né il Sudan con il quale non c’è alcuna relazione diplomatica. I gruppi locali che lavorano per i diritti dei e delle migranti hanno parlato dell’Uganda e del Ruanda. Il piano è in generale molto contestato e ha contribuito alle divisioni politiche interne tra nazionalisti e non nazionalisti, che insistono sul fatto che Israele stessa sia stata creata dai rifugiati e dai sopravvissuti all’Olocausto.
giovedì, Marzo 28, 2024