15.5 C
Rome
giovedì, Marzo 28, 2024
HomeAttualita' (OLD)Mare mare mare... anche per i disabili?

Mare mare mare… anche per i disabili?

Date:

giovedì, Marzo 28, 2024

disabili-mareDi Stefania Paradiso

IQ. 13/05/2013 – Fra qualche giorno sarà tempo di mare e di vacanze. Ma lo sarà per tutti? Lasciando da parte, per un attimo, la crisi e il problema economico, per i disabili andare al mare e in vacanza non è così semplice. E’ vero che alcune spiagge si sono attrezzate con pedane e sedie Job (una sorta di sdraio con le ruote larghe che consente a chi ha difficoltà motorie di spostarsi sulla sabbia) ma questo non rende gli stabilimenti accessibili. Innanzitutto, bisogna sempre essere accompagnati perché l’idea del disabile che come un normale cittadino se ne va al mare non è contemplata.

Perché una sedia o una passerella non sono sufficienti a trasformare uno stabilimento balneare in una struttura accessibile. Nonostante l’articolo 23 della legge del 5 febbraio 1992 preveda una multa e la chiusura da uno a sei mesi dell’esercizio pubblico che discrimini una persona con disabilità, le spiagge a norma (il decreto ministeriale 236/1989 ne definisce le caratteristiche di accessibilità) sono molto poche in Italia. “I primi interventi che vengono effettuati in uno stabilimento balneare sono l’adozione  di passerelle e delle sedie Job”, spiega Max Ulivieri, responsabile di Diversamenteagibile.it. “Certamente il personale che gestisce delle spiagge accessibili se ha esperienza con la disabilità rende un servizio migliore: ogni tipologia di disabilità ha le sue esigenze”. Eppure offrire un servizio completo ed accessibile migliorerebbe le tasche di imprenditori e proprietari di stabilimenti perché non è poi così piccola la fascia di utenza disabile che richiede vacanze accessibili. Certo le disabilità sono differenti così come l’accessibilità richiesta ma alcuni “accorgimenti” di base sarebbero necessari per ogni tipologia. Rendere uno stabilimento accessibile, pensando ad una pedana percorribile, bagni e docce a norma, un parcheggio nelle vicinanze e un bagnino che all’occorrenza sappia accompagnare in acqua la persona sarebbe già un gran passo in avanti. Scrollarsi di dosso l’idea che i disabili vanno sempre accompagnati e pensare, invece, a stabilimenti a norma dove ci si può andare sia da soli che in compagnia sarebbe una vera rivoluzione culturale e concettuale. Questo significherebbe, infatti, iniziare a pensare ai disabili anche come individui autonomi che possono scegliere in totale libertà se, dove e con chi andare al mare.

 

 

 

Articoli Recenti

Dieci anni senza Claudio Abbado, il direttore che sapeva ascoltare.

Claudio Abbado. Anche solo, nel decennale della scomparsa, tracciarne un breve ritratto, ricordare i momenti salienti della sua carriera, parlare di qualche registrazione diventata...

A TEATROSOPHIA UN LEOPARDI OFF…

Dal 4 al 7 aprile 2024 debutta a Teatrosophia la DarkSide LabTheatre Company con una drammaturgia originale che parte da suggestioni fornite sia dal patrimonio poetico/filosofico...

Padre condannato per avere fatto provare droga al figlio.

Era accusato di avere fatto assumere cocaina al figlio che all'epoca dei fatti - era il 27 giugno del 2022 - aveva 12 anni...

Torna REbuild, la X edizione della fiera il 14 e 15 maggio a Riva del Garda.

Il 14 e 15 maggio torna a Riva del Garda la decima edizione di REbuild, l’evento sull’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito con un titolo emblematico “Values drives Value”: il valore genera valore che rimanda...

ATP Miami, Musetti e l’arte di Primavera. Sinner avanti come un treno.

Come successo per Botticelli e Vivaldi, la Primavera diventa ispirazione anche per gli artisti della racchetta italiana. Se Sinner ha sempre amato il torneo...