“Era l’unico modo per sgombrare il campo e interrompere il gioco al massacro contro Luca. Ora possiamo affrontare, con più libertà, la questione del rapporto tra politica e giustizia. Una questione un po’ più ampia di Luca Lotti…”. Lo dice uno dei parlamentari più vicini all’ex ministro, che ha scritto al segretario del Pd Nicola Zingaretti per annunciare l’autosospensione dal partito. La decisione di autosospendersi è maturata nel corso di venerdì, presa in considerazione già in mattinata quando l’intervista di Luigi Zanda e gli attacchi di Carlo Calenda avevano dato il via al “gioco al massacro” contro Lotti.
Nella lettera a Nicola Zingaretti, diffusa via Facebook, l’ex ministro spiega le ragioni della sua decisione, sottolinea la sua convinzione garantista citando Enzo Tortora, torna a difendersi dalle accuse e ne adombra anche alcune sottraendosi, dice, “al festival dell’ipocrisia”.