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LOMBARDIA 2020, LA MOBILITÀ DEL DOMANI

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Lombardia 2020, la mobilità del domani

Intervento alla Festa dell’Unità 2014 di Milano: Senatore Franco Mirabelli

LOMBARDIA 2020, LA MOBILITÀ DEL DOMANI



« Credo che il confronto con il Ministro Lupi e l’assessore Maran sia utile per fare il punto sulla situazione della mobilità a Milano e in Lombardia.
Guardando l’aspetto positivo, rispetto a qualche anno fa, abbiamo una linea della metropolitana in più, c’è la BreBeMi, si sta completando la Pedemontana, ci sono altre opere in cantiere e si sta lavorando per garantire – anche in vista di Expo ma soprattutto per i cittadini milanesi, per l’aerea metropolitana milanese e per la Lombardia – un’efficienza del trasporto pubblico e privato sempre migliore. Ricordo, inoltre, che dentro a questa serie di opere innovative che sono state già realizzate c’è anche il Passante Ferroviario di Milano, che oggi funziona a pieno regime e ha migliorato di molto il trasporto ferroviario passeggeri. Ci sono ancora dei problemi per i pendolari, però, si sono aperte nuove stazioni, le linee suburbane funzionano meglio che in passato e credo che, in questi anni, siano state realizzate opere che hanno migliorato la mobilità all’interno dell’area metropolitana milanese.
Di tutto ciò bisogna darne un riconoscimento anche all’assessore Maran perché, se oggi la mobilità all’interno della città di Milano è migliorata, è sicuramente merito della nuova metropolitana e delle nuove infrastrutture ma dipende anche da una scelta come quella dell’Area C, che ha avuto un impatto fortissimo in termini di diminuzione dell’ingresso delle auto a Milano.
Penso, quindi, che si sia fatto molto. Fino ad ora abbiamo fatto abbastanza strade e dobbiamo proseguire mantenendo l’obiettivo di tentare di spostare sempre di più il traffico su ferro e, da questo punto di vista, credo che sarà utile anche capire se ci sono le condizioni per ipotizzare che la linea 4 della metropolitana veda la luce in tempi rapidi. Mi pare ormai che sia impossibile che apra per Expo, però, in tempi rapidi sì. Credo che questo sia un punto serio. Così come credo che ci siano due novità importanti all’interno del Decreto Sblocca Italia che riguardano quest’area metropolitana e riguardano un settore particolare e importante che troppo spesso si dimentica quale è il trasporto delle merci, che spesso intasa le nostre tangenziali e rende la nostra mobilità sempre più complicata. Oggi, i finanziamenti che mette in campo il Decreto Sblocca Italia affrontano due questioni: Innanzitutto, finanziano e accelerano la costruzione del Terzo Valico, che serve a realizzare quel vecchio sogno di cui parlavamo quando governavamo la Provincia qualche anno fa, cioè un collegamento diretto tra il Porto di Genova (quindi sfruttando anche i Porti in maniera più significativa per il trasporto merci) e la città di Milano, togliendo così i camion dalle autostrade. L’altra questione riguarda gli interventi previsti sugli aeroporti, dove c’è sicuramente la possibilità del collegamento tra il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa e, spero, anche di un miglioramento del collegamento ferroviario con Malpensa e c’è poi una riflessione aperta e concreta rispetto al potenziamento di Malpensa come aeroporto che possa trasportare anche le merci.
Da questo punto di vista, infatti, il tema di come in Lombardia definiamo le funzioni dei diversi aeroporti e coordiniamo il sistema aeroportuale lombardo è un problema che dobbiamo affrontare, sia per chiarire quale deve essere il ruolo principale di Malpensa ma, soprattutto, per chiarire il ruolo degli altri aeroporti come Linate, Orio al Serio e Montichiari, su cui si continua a investire soldi, perché continuare a investire soldi senza un progetto di coordinamento rischia di disperdere risorse che poi non hanno un ritorno.
Sul tema degli aeroporti occorre chiarirsi: è opportuno che non ci siano sprechi ma, quando vedo che in Lombardia continuiamo a finanziare lo sviluppo di quattro aeroporti che fanno la stessa cosa, mi domando chi deve dire basta e chi deve fare un piano vero di coordinamento e imporlo.
Nel periodo in cui sono stato consigliere regionale abbiamo fatto un piano d’area per Orio al Serio, uno per Montichiari, abbiamo stabilito che Linate andava bene ma poi era stata posta la questione del perché Malpensa non si sviluppa. Queste cose sono in contraddizione tra loro, per cui si deve decidere per una strada o per un’altra ma non si capisce chi deve farlo.
Se parliamo di spending review, in quei progetti di sviluppo degli aeroporti che si fanno concorrenza sulle stesse cose ci sono tanti soldi pubblici e vanno persi.
Così come un’altra questione seria riguarda la vendita di Alitalia: mi domando quanto aveva senso nella scorsa gestione e quanto ha senso ora investire sul Milano-Roma dal momento in cui Trenitalia, tra un anno, garantirà il collegamento in due ore e mezza. Questa è un’altra incongruenza che va risolta e spero si sia risolta nel piano industriale con cui è stata venduta Alitalia.
Partendo dall’esperienza che stiamo facendo in Commissione Ambiente del Senato, un’altra questione che voglio affrontare è il fatto che a Milano e in altre città sono state prese iniziative importanti per ridurre l’uso del mezzo privato e per ridurre l’inquinamento, quali il car sharing, il bike sharing, Area C. Questo è un elemento importante perché non c’è solo il problema dei tempi di percorrenza e di vita delle persone ma c’è anche un problema di inquinamento. A mio avviso sarebbe opportuno che, così come si sta proponendo rispetto alla ciclabilità, il governo e il Parlamento inizino a ragionare su come incentivare e premiare le città che – stabiliamo dei criteri e guardando poi i risultati – riducono il traffico. Questo si può fare riconoscendo dei bonus e degli incentivi alle città e soprattutto alle grandi aree metropolitane che riescono ad ottenere l’obiettivo di ridurre il traffico urbano e di innovare anche dal punto di vista delle politiche urbane e di trasporto pubblico.
Su queste questioni, c’è molto da fare, però il segno che hanno dato il governo e il Parlamento in questo anno e mezzo è che tutto viene portato avanti: si prosegue, infatti, sulle opere che erano state disegnate sia rispetto alle grandi infrastrutture di trasporto su ferro, sia rispetto alle strade che servono ancora alla Lombardia. Inoltre, sempre nel Decreto Sblocca Italia ci sono anche alcune idee innovative, soprattutto riguardo al trasporto merci che andranno valorizzate.
Sulla questione del trasporto delle persone e delle cose, quindi, ritengo che ci sia un mix di interventi validi e tutti necessari se vogliamo migliorare le condizioni della mobilità.» 

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