«Cari colleghi, vi rivolgo un accorato appello, state commettendo un madornale errore. Se insistete su questo pacchetto di nomine senza tener conto delle nostre richieste, non mancate di rispetto a me personalmente, a me Giuseppe Conte, ma a tutti i milioni di cittadini che io rappresento. E soprattutto mancate di rispetto a tutti i milioni di cittadini degli altri Paesi europei che in questo momento non sono parte di questo accordo».
Comincia così il discorso del presidente del Consiglio italiano al consiglio europeo prima che ieri mattina gli stessi capi di Stato e di governo decidessero di interrompere i lavori e aggiornare ad oggi alle 11 la riunione sulle nomine ai vertici delle istituzioni Ue. Conte, contrario al pacchetto di nomi concordato dall’asse franco-tedesco che voleva l’olandese Timmermans alla guida della commissione, ha messo in guardia i suoi colleghi: «Potete pensare di offrire un governo condiviso e adeguato di questa nostra casa comune europea per i prossimi cinque anni muovendo da questa divisione iniziale? Pensateci bene perché così non fate altro che soffiare sull’antieuropeismo». Per il momento Conte e una decina di Paesi contrari al pacchetto Timmermans (tra i quali i quattro Paesi di Visegrad, cioè Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia) l’hanno spuntata. La stessa cancelliera Merkel ha riconosciuto: «Non potevamo votare con l’Italia contro». Ma i giochi decisivi si svolgeranno in queste ore, in vista della riunione di oggi.