Dallo scorso mese, chiunque voglia consultare Wikipedia in Cinaè costretto ad utilizzare VPN e server proxy che consentono la navigazione anonima. Secondo un rapporto dell’Open Observatory of Network Interference, osservatorio mondiale sulla censura, dal mese di aprile oltre la Muraglia la famosa enciclopedia online risulta inaccessibile in qualsiasi lingua, alla stregua di molti altri siti stranieri quali Google, Facebook e New York Times.
E’ dal 2004 che il sito di Wikipedia, nella Repubblica popolare, subisce periodici blackout e nel 2015 il servizio in caratteri cinesi è stato definitivamente bloccato, sebbene fino al 23 aprile sia rimasto accessibile in altre lingue. Ma nell’ultimo anno, le rivendicazioni di Pechino sulla sua cybersovranità si sono tradotte in un serrato giro di vite online.