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Immigrazione, Alfano: sbarchi non siano rischio per la sicurezza del Paese

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ClandestiniIQ.07/09/2013- Il ministro dell’Interno a Siracusa fa il punto della situazione insieme ai prefetti della Sicilia dei flussi migratori e del sistema di accoglienza dei migranti. L’emergenza dei profughi siriani.

«Non possiamo trascurare l’aspetto di sicurezza che deriva in termini di rischio dagli sbarchi. Il nostro obiettivo è quello di coniugare accoglienza e sicurezza». Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano a Siracusa dove ha incontrato, presso il palazzo della Provincia, i prefetti dell’isola per fare il punto sugli sbarchi. All’incontro erano presenti il capo del Gabinetto del Ministro Luciana Lamorgese, il capo della Polizia Alessandro Pansa, il capo del dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione Angela Pria, il direttore centrale per l’Immigrazione del dipartimento di Pubblica Sicurezza, Giovanni Pinto.

«Noi siamo un popolo accogliente ma al tempo stesso non permetteremo che gli sbarchi mettano a repentaglio la sicurezza delle nostre città. Ecco perché all’incontro ha partecipato anche il capo della Polizia, Alessandro Pansa, che con i prefetti siciliani ha definito un piano di monitoraggio degli sbarchi che serva essenzialmente a far sì che da essi non derivino profili di rischio per la cittadinanza. Non permetteremo che gli sbarchi siano un rischio per la sicurezza del nostro Paese».

«Il Governo ha retto benissimo – ha sottolineato Alfano – e la questione immigrazione non e’ diventato un dramma internazionale per la nostra capacita’ ed efficienza di gestire i flussi. Poi se,come e’ accaduto nel 2011, gli sbarchi assumerano proporzioni imprevedibili, il Governo dovra’ dimostrare di essere capace di fronteggiare anche quelle emergenze, e sono sicuro che noi ce la faremo. Ma l’Europa non puo’ lasciare sola l’Italia in questa circostanza».

Dal canto nostro «accelereremo l’esame delle istanze per i rifugiati, aumentando il numero di commissioni», ha detto ancora il ministro, riferendosi alle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, che sono attualmente 10 sul territorio nazionale. «Favoriremo iniziative – ha continuato – tendenti a rafforzare sistema di accoglienza e di sicurezza. Amplieremo lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) mettendo a disposizione 16 mila posti a livello nazionale».

Fra le iniziative messe a punto dal governo, il ministro ha ricordato «la sistemazione dei minori non accompagnati in comunità e la diminuzione dei tempi permanenza in centri di accoglienza e identificazione».

«La Sicilia – ha poi sottolineato Alfano – sta pagando come ogni anno un conto altissimo all’immigrazione. Ritengo che il governo debba porre un occhio di attenzione speciale all’isola. Oggi la Sicilia ha un’emergenza nelle emergenze, collocata a Siracusa, per i profughi siriani».

PROFUGHI SIRIANI: fino a 20.000 EURO PER SBARCARE IN ITALIA

«I profughi siriani per sbarcare in Italia pagano somme che variano dai 12 ai 20.000 euro. Sono altamente scolarizzati e molti di loro hanno conto correnti cospicui», ha reso noto il ministro. «Molti di loro arrivano in Sicilia per poi proseguire il loro viaggi in altri paesi europei. La loro situazione, quindi, pone altri punti: la Sicilia non è frontiera d’Italia, è frontiera d’Europa. Vengono qui per andare altrove e questo va affrontato a livello europeo. L’UE – ha concluso – non può chiedere tanto e dare poco».

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