Il premier Matteo Renzi ha sottolineato che il ddl che riforma la Camera Alta e il Titolo V «è stato approvato all’unanimità dal Cdm». Una frase che spegne così le polemiche sorte in tarda mattinata, quando il ministro Giannini aveva chiesto di stoppare il provvedimento per dare la parola al Parlamento. Ma le polemiche non si placano e il premier deve fare i conti con l’opposizione interna al suo partito, il Pd.
Per Renzi l’approvazione del ddl costituzionale rappresenta una grandissima svolta per le istituzioni.
Poi ha posto i suoi paletti sulle funzioni del Senato: «No al voto di fiducia, no al voto sul bilancio, no all’elezione diretta dei senatori, no all’indennità per i senatori»