Giuseppe Conte è corso a Taranto per mettere la faccia sulla crisi dell’ex Ilva. E dimostrare che «il governo c’è» e «non permetterà mai che l’acciaieria chiuda», così come gli ha suggerito il presidente Sergio Mattarella preoccupato per l’impatto, e il possibile effetto a catena, che avrebbe la fuga di ArcelorMittal sul sistema industriale italiano. Ma la folla, davanti ai cancelli, ha chiesto al premier di chiudere la fabbrica, non di difenderla. E agli operai che invece vogliono conservare il posto di lavoro, Conte ha confessato candidamente di non avere «una soluzione in tasca».
Il governo è in cul de sac. Il piano A resta costringere ArcelorMittal a restare. «Questa è la strada maestra», spiegano a palazzo Chigi, «l’imperativo dell’intero esecutivo è costringere il colosso franco-indiano a rispettare il contratto che ha firmato appena un anno fa».
venerdì, Aprile 19, 2024