“Giovanissima e immensa”, si parla dei tre Beppi, Caidate, Don Peppino al Marguns, Chamués e Alexis Lautenberg

“Giovanissima e immensa”. Ritratto della nostra società alle soglie del new normal.
Libro di Achille Colombo Clerici ediz. Casagrande Lugano Milano. Interviste di Antonio Armano. Nelle librerie da Natale.
Anticipiamo uno stralcio del libro in cui si parla dei tre Beppi, Caidate, Don Peppino al Marguns, Chamués e Alexis Lautenberg:
Da Beppo Vigorelli – lo storico presidente della Banca Commercio e Industria e della Associazione per lo Sviluppo degli Studi di Banca e Borsa, ora presieduta da Vittorio Messiach – da decenni, a Natale, ci si trovava per gli auguri in uno dei tre incontri classici che, nel corso dell’anno, ontrassegnavano l’agenda di un certo mondo milanese. I partecipanti erano differenti, all’infuori di uno “zoccolo duro” immancabilmente presente a tutti e tre.

L’altro incontro era a Chamués, per la colazione di Ferragosto, quando, scendendo dalla Messa del Marguns celebrata da don Peppino, incontravamo tutto il milieu lombardo-engadinese convenuto a valle, nei boschi di La Punt-Chamués, per brindare con il Veuve Cliquot di Beppe Faina, accompagnato da polenta e salsicce alla brace rosolate su un enorme barbecue costruito all’ombra degli abeti. La tradizione ora è perpetuata da Tinetta e Jacopo Gardella e da Alexis e Gabrielle Lautenberg al Maloia. Ma c’è anche il seguito. Sempre quello, pochi giorni dopo, a Tirano nella casa di Vittorio e Giusi Moccagatta, dove peraltro aleggia il profumo dell’ottimo vino, il Salis, che vi si produce.
Mentre ai primi di ottobre il mondo delle vecchie famiglie da ventisette anni si riunisce a Caidate da Beppe Barbiano di Belgiojoso.

In casa di Beppo e Roberta Vigorelli l’incontro, più natalizio di così, non avrebbe potuto essere. Tutte le domeniche pomeriggio precedenti il Santo Natale, banchieri, operatori economici, professionisti non mancavano a questo incontro augurale considerato di buon auspicio per l’anno nuovo.
Vedi, dicevo a Beppo, tu imbandisci le tue tavole di ogni specie di dolciumi; e questo ci delizia molto. Ma il fatto è che dalla tua casa io esco ogni Natale con le tasche piene di monete d’oro. Di cioccolato, ovviamente. Me le mangio per tutto l’anno e questo mi porta fortuna.

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