Un’interprete di lingua pashtun, intenta ad accompagnare un giornalista dell’emittente France 5 tra gli accampamenti della giungla di Calais, è stata violentata nella notte tra lunedì 17 e martedì 18 ottobre all’interno del campo profughi nel Nord della Francia. A renderlo noto è la procura locale di Boulogne-sur-Mer, che ha precisato che il responsabile dello stupro va ricercato “a priori” in un migrante.
La donna, 38enne proveniente dall’Afghanistan, stava collaborando con un free-lance 42enne impegnato nella realizzazione di un reportage sulle condizioni dei minori all’interno della cosiddetta “giungla”. Tra le 2 e le 3 di notte, la coppia è stata intercettata da 3 uomini afgani, “a priori 3 migranti, secondo le testimonianze delle vittime”, nei dintorni del campo profughi. Dopo aver preteso di visionare il materiale registrato, i 3 migranti hanno estratto i lorocoltelli. In due hanno bloccato il giornalista, il terzo ha costretto l’interprete, stando a fonti interne alla procura, ad avere unrapporto sessuale sotto la minaccia dell’arma.