Anarchici disposti ad uccidere. Anche gente comune, non solo uomini in divisa. Per tredici anni hanno seminato il panico scatenando 50 azioni di natura terroristica-eversiva. Sette persone appartenenti alla Federazione Anarchica Informale sono stati arrestati stamattina, altri otto sono indagati, a tutti è contestato il reato di associazione finalizzata al terrorismo. Tra i vari attentati attribuiti agli indagati (di una organizzazione differente dalla storica Fai), anche contro politici ed esponenti dell’industria: Sergio Cofferati, Sergio Chiamparino. Altre iniziative riconducibili alla Fai non sono state attribuite formalmente agli indagati: è il caso del pacco-bomba del 2003 a Romano Prodi, del plico esplosivo nell’aprile del 2013 al quotidiano La Stampa, dell’attentato del gennaio 2016 al tribunale di Civitavecchia.
I sette arrestati. Due sono già in carcere, Alfredo Cospito e Nicola Gai, condannati a 9 e 10 anni e 8 mesi per l’attentato all’amministratore delegato dell’Ansaldo, Roberto Adinolfi, gambizzato il 7 maggio 2012. In manette è finitaAnna Beniamino, la compagna di Cospito (entrambi sono ritenuti le “menti” dell’organizzazione), titolare di un negozio di tatuaggi nel quartiere San Salvario di Torino. Poi ci sono Danilo Cremonese e la compagna Valentina Speziale, di Pescara, dove svolgono lavori saltuari. Infine Marco Bisesti, romano (lavora saltuariamente nell’allestimento di scenografie per film e di palchi dello spettacolo), e infine, Alessandro Mercogliano.