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mercoledì, Aprile 24, 2024
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MotoGP: Zarco vince, Martin perseverante con lo stesso errore.

Ormai i copioni delle gare di Moto Gp sembrano avere simili finali, ma trame sempre più avvincenti. La rimonta di Martin su Bagnaia, nel giro di due settimane, è stata completata, annullata e cancellata: lo spagnolo ama il rischio, ma scommettere sull’insicurezza non sempre paga e il jackpot tanto cercato da Jorge neanche questa volta ha fatto risuonare la slot del casinò del motomondiale. Che la gomma morbida al posteriore fosse una scelta ben più che azzardata lo si capiva solo guardando le strategie degli avversari, nessuno aveva adottato quella combinazione tranne lo spagnolo in lotta per il titolo mondiale. Invece fino agli ultimi quattro giri Martin appariva pronto per sbancare Philip Island. Sarebbe stato un gran colpo, avrebbe dimostrato di saper coniugare talento e gestione delle gomme, un mix devastante che potrebbe uccidere la corsa mondiale, non è stato così. La scommessa di Martin è stata persa all’ultimo giro, alle ultime curve, con complicità del compagno di squadra Johann Zarco che ottiene la sua prima vittoria in Moto GP celebrata con l’esultanza in backfllip, come i tempi d’oro calcistici di Miroslav Klose.

Francesco Bagnaia

Martin, è lo stesso errore

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Anche gli antichi romani concordavano nel criticare la replica dell’errore, ma come detto, quello di Martin era solo un secondo tentativo di scommettere sulla gomma morbida. Anche a Mandalika Jorge aveva scelto la soft in controtendenza rispetto tutte le altre Ducati, in Indonesia gli causò una caduta dolorosa, in Australia è andata meglio, ma non è comunque stato sufficiente per vincere, anzi neanche per il podio. Lo spagnolo potrebbe controbattere con le parole dei Coldplay, “Se non provi mai, non potrai mai sapere quanto vali”, giustissimo quindi correre il rischio, ma giocando con il fuoco ha finito per scottarsi, di nuovo. Se non altro il suo team ha già pronta la formula per cercare la vittoria nella sprint: in caso di gara asciutta la scelta della gomma morbida sarà con ogni probabilità vincente, unico problema che adesso hanno scoperto tutti questo trucco e non sarebbe più una sorpresa la tecnica gomma morbida per i pochi giri della seconda gara. Intanto a ringraziare la giocata finita male di Martin è Bagnaia, che per un momento si era trovato con soli quattro punti di vantaggio ed è invece salito sul podio con un margine di 27 punti.

Jorge Martin, caduta in Indonesia

Le prime volte di Zarco e Di Giannantonio

L’errore fa comunque parte del gioco e oggi la scelta di Jorge è stata complice della gara più bella della stagione. Tanti protagonisti e un podio che per un ipotetico tifoso imparziale potrebbe essere perfetto. Il colpo di Pecco che, chirurgico, trova quello spazio minimo per conquistare la seconda posizione, viene subito replicato da Di Giannantonio per la prima volta sul podio in MotoGP. Il romano classe 98 conquista il suo miglior risultato nella classe regina, a conferma di un’ottima condizione. Pensare ad un futuro con Diggia protaogonista ora è inevitabile, ma il siparietto visto nel retropodio ci ricorda che il 2024 di Fabio è ancora incerto: “Adesso che mi diverto, m’hanno tolto il giocattolo”, in perfetto romano ha evidenziato che l’arrivo in Ducati di Marc Marquez ha lasciato in standby il suo posto sulla griglia di partenza del prossimo anno, ma per ora si gode un bellissimo terzo posto.

Fabio Di Giannantonio

Dicevamo di un’esultanza in stile Miroslav Klose -ma si possono ricordare anche Hernanes e Obafemi Martins- quella di Johann Zarco. Non è una novità vederlo festeggiare in questo modo, lo faceva anche in Moto 2 dove ha vinto due titoli mondiali nel 2015 e 2016. Forse stupisce che la prima vittoria in MotoGP sia giunta dopo sette anni di battaglie, delusioni, errori e certamente anche podi. Ha anche rischiato di non poter vincere questa gara: a frapporsi fra lui e il primo posto. per un momento, c’era Jorge Martin, compagno di squadra in lotta per il titolo mondiale. Come l’avrebbe presa il box se nel bilancio di fine anno allo spagnolo fossero mancati dei punti preziosi per il titolo proprio a causa di Johann? Per sua fortuna non c’è stato bisogno di rispondere alla domanda, Jorge era troppo lento con le gomme soft; l’attacco del francese ha si favorito il sorpasso di Bagnaia, ma il numero 89 è crollato chiudendo in quinta pozione. Ancora una volta i calcoli di Martinator sono saltati.

Più cultura, più inclusione.

Presentazione deli libro ” Qualcosa che sfiora l’utopia”.

con

Michele Gerace -autore

Donato Bonanni-Presidente Ripensiamo Roma

Andrea Lepone-giornalista pubblicista-moderatore

Maria Letizia Sebastiani- Direttore Biblioteca Fondazione Luigi Einaudi -relatore

Francesco Tufarelli- Presidente Centro Studi La Parabola-relatore

Presidente del progetto ” EMusic”a cura di Riccardo Marini, responsabile Cultura di Ripensiamo Roma.

L’evento è aperto ad un numero ridotto di partecipanti. Per informazioni e verifica della disponibilità info@ripensiamoroma.com

Traditi dalla Variante Alta.

“ Ho deciso una notte di maggio, in una terra di sognatori, ho deciso che toccava forse a me”. Lucio Dalla racconta con queste parole quel triste 1° maggio 1994. Il giorno prima il paddock della F1 era stato sconvolto dalla morte di Roland Ratzenberger, avvenuta alla curva intitolata ad un altro storico pilota morto tragicamente in pista, Gilles Villeneuve; il miglior pilota del momento, Ayrton Senna, decise di portare all’interno della sua monoposto una bandiera austriaca per onorare il collega scomparso. Durante la gara Ayrton uscì di strada alla curva del Tamburello che a quel tempo veniva percorsa in pieno, inoltre la via di fuga era quasi inesistente rispetto ad oggi. L’incidente fu fatale al campione brasiliano, sia a causa della violenta decelerazione, sia per il braccio della sospensione che spezzatosi finì per perforare il casco del pilota causandogli una profonda ferita alla testa. Dai resti della Williams disintegrata venne recuperata la bandiera austriaca, spaventosamente intrisa del sangue di Ayrton.

La Formula Uno che conosciamo oggi è figlia di quel weekend. Il circuito di Imola, assente per 14 anni dal calendario di Formula 1, ha subito delle importanti modifiche volte a renderlo sicuro; le vie di fuga sono state ampliate e soprattutto alle fatali curve del Tamburello e alla Villeneuve vennero introdotte due varianti per rallentare le vetture prima della Tosa. “Dovevo cambiare qualche cosa” dice sempre Dalla nel testo della canzone dedicata a Senna, e alla fine l’incidente di Ayrton ha cambiato il mondo della Formula 1.

Questo è il “nuovo” layout del circuito sul quale domenica si è disputato il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna. L’atmosfera era quella dei grandi eventi, i biglietti per assicurarsi un posto sugli spalti erano esauriti da settimane e una marea di tifosi con maglia e bandiera rosso Ferrari si è presentata per sostenere Sainz e Leclerc nella “terra di sognatori”.

Tuttavia, le cose sono andate in modo molto diverso rispetto alle aspettative dei tifosi italiani.

Fin dalle qualifiche sono emersi i primi problemi con Sainz che si gira alla Rivazza e rimane impantanato nella ghiaia senza riuscire a portare a termine la sessione.

Il momento in cui il pubblico è stato maggiormente coinvolto è stato durante il sorpasso di Leclerc alla partenza della sprint race, ma poi Verstappen è riuscito a recuperare lo svantaggio e a conquistare la pole, probabilmente aiutato da alcuni problemi di graining sofferti da Charles.

La domenica il copione non è stato diverso dalle giornate precedenti; la gara di Sainz finisce dopo poche curve a seguito di un contatto con l’incolpevole Ricciardo, che lo ha spinto ancora una volta nella ghiaia lasciandolo di nuovo impantanato e impossibilitato nel proseguire la corsa.

Anche per Leclerc è stata una gara da dimenticare; dopo una brutta partenza si trovava a dover lottare con Norris per la terza posizione, superato l’inglese con alcune difficoltà dovute alla discussa decisione dei commissari di non consentire ai piloti di usare il DRS , ha iniziato a pianificare la gara per scavalcare Perez e sembrava potersi avvicinare al messicano. Il secondo pit stop effettuato con un largo undercut non sembra essere stata una scelta strategica vincente perché si è trovato di nuovo alle spalle di Norris . Leclerc comunque commette un imperdonabile errore alla Variante Alta, andando a sfruttare eccessivamente il cordolo bagnato perde il controllo della vettura, e riporta alla mente gli errori di Vettel negli ultimi anni in Ferrari. Quando la gara ormai era rovinata riesce a superare Magnussen, Vettel e Tsunoda chiudendo al sesto posto il Gran premio di casa. Questa volta il predestinato delude ma rimane al vertice della classifica del mondiale.

Verstappen vince la gara, Perez e Norris completano i podio. Continua a dimostrare di essere un grande talento George Russell che sta umiliando il compagno di squadra Lewis Hamilton; il sette volte campione del mondo arriva solo quattordicesimo, senza mai riuscire a superare l’Alpha Tauri di Pierre Gasly.

Il prossimo appuntamento sarà a Miami, si passa quindi da un circuito storico ad una novità assoluta per la Fomrula Uno. La nuova pista si articola intorno all’Hard Rock stadium nel quartiere di Miami Gardens, un impianto che ha già ospitato il Super Bowl e il prestigioso torneo di tennis della Florida.

Max Verstappen.

Da lunedì Liguria, Veneto , Marche e la provincia autonoma di Trento in zona gialla.

La cabina di Regia fa sapere che in base al suo monitoraggio settimanale Liguria, Marche, Veneto e la Provincia Autonoma del Trentino hanno superato le soglie critiche previste dai tre parametri governativi che stabiliscono le basi per passare a zona gialla. Nei territori indicati infatti è stata superata la percentuale critica sia per quanto attiene l’occupazione di posti letto in area medica per pazienti Covid ( soglia del 15%) , sia per l’occupazione della terapia intensiva ( 10%) sia per l’incidenza settimanale dei contagi settimanali che non devono superare i 50 casi ogni 100.000 abitanti. Nello specifico la Liguria ha un’ incidenza di 313,1; l’area medica occupata da pazienti Covid del 17,9% e le intensive al 13,7%. Il Veneto invece ha un’incidenza pari a 498,9, occupazione dei posti letti area medica del 16% e delle intensive del 15%. Per quanto riguarda le Marche i parametri sono rispettivamente 264, 15,6% e 16,7% mentre la Provincia Autonoma di Trento ha 299,8 ,17,6% e 21,1% delle percentuale.

Per quanto riguarda i dati rilevati questa settimana dalla Cabina di Regia e comunicati dal Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, emerge che “ “la curva dell’epidemia continua a crescere e l’incidenza negli ultimi 7 giorni per 100mila abitanti è salita nettamente raggiungendo il livello di 241 casi. La crescita è più contenuta rispetto agli altri Paesi ma è sostanzialmente una crescita e tutte le Regioni hanno curve in salita, anche se a Bolzano c’è un inizio di decrescita e il FVG ha una crescita stabile”. Nello specifico la “ zona del nord est ha la circolazione del virus più elevata e questa si sta diffondendo lungo la costiera adriatica; Val d’Aosta e Liguria cominciano a mostrare aumento di circolazione” mentre specifica Brusaferro, “ La variante Omicron sta crescendo anche nel nostro Paese alla giornata di oggi nella piattaforma che raccoglie le sequenze del virus vengono segnalate 55 varianti Omicron identificate. Crescono i ricoveri nella fascia di età sotto i 20 anni. Inoltre confrontandoci con lo scorso anno, vediamo che i casi notificati di infezione hanno raggiunto lo stesso livello dei casi notificati nel 2020, mentre le ospedalizzazioni e i decessi sono, sebbene in crescita, inferiori a quelli dello scorso anno”.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 9,6%  contro l’8,5% della scorsa settimana.Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 12,1%contro il 10,6%. L’incidenza settimanale a livello nazionale è in netto aumento: 241 casi per 100.000 abitanti (10-16 dicembre 2021) contro 176 per 100mila abitanti della settimana 3-9 dicembre 2021. Intanto aumentano o le Regioni e le province autonome che superano la soglia critica dell’occupazione per i casi Covid nelle terapie intensive del 10% : Calabria (11,8%), Emilia Romagna (11,9%), Friuli Venezia Giulia (18,3%), Liguria (13,7%), Marche (16,7%), Molise (10,3%), PA Bolzano (18%), PA Trento (21,1%), Veneto (15%). La percentuale soglia del 15% dell’occupazione dei posti letto per i malati Covid in area medica intanto è superata sempre dalla Calabria ( 20,8%), Friuli Venezia Giulia (22,6%), Liguria (17,9%), Marche (15,6%), PA Bolzano (16%), PA Trento (17,6%), Valle d’Aosta (18,2%), Veneto (16%). I casi sintomatici di questa settimana sono pari all’1,13% in leggero calo rispetto alla settimana precedente dove erano l’1,18% . Aumentano i casi rilevati dopo la comparsa di sintomi( 43% , la settimana scorsa erano il 40%) , stabili quelli diagnostici grazie ai tamponi ( 26%) mentre scende la percentuale di casi diagnosticati attraverso il tracciamento dei contatti ( 31% rispetto al 34% della settimana precedente).

Intervista alla Consigliera regionale del Lazio on. Michela Califano sul presente e il futuro della formazione e dell’orientamento dei giovani circa l’alta specializzazione dei nuovi percorsi professionalizzanti degli ITS.

Il cammino iniziato dalla nostra testata sull’ aggiornamento ed orientamento alle famiglie, agli studenti ed all’opinione pubblica in materia di Istituti Tecnici Superiori, continua questa settimana con un’intervista all’ on. Michela Califano del Consiglio Regionale del Lazio.

La ragione della scelta è duplice: la prima è che vogliamo fornire una prima testimonianza sul versante di un’istituzione come la Regione, che come ricorderete nella scheda informativa della settimana scorsa, viene citata come soggetto che ha “competenze esclusive” in materia di programmazione dell’offerta formativa (ed anche del diritto allo studio) e degli Istituti Tecnici Superiori (ribadito nell’attuale testo di riforma del sistema degli ITS all’art. 9).

La seconda ragione è che abbiamo scelto una Consigliera componente della IV Commissione (Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio) impegnata molto anche su temi sociali e di parità di genere, che ci può aiutare a capire l’importanza del coinvolgimento delle parti sociali su un tema così complesso come quello del raccordo tra offerta formativa, mercato del lavoro e territori.

1) On. Califano, partiamo dall’attualità , dal Suo Osservatorio della Commissione Bilancio e programmazione della Regione Lazio cosa ne pensa della maggiore attenzione e della crescita nello stanziamento di fondi e sostegni destinati alla scuola al fine di incrementare i percorsi formativi, culturali e professionali ed evitare il fenomeno della dispersione scolastica su cui è presente un punto specifico nel PNNR. Ritiene che questa sia la prima frontiera su cui investire e in primis sull’orientamento?

Il futuro del nostro Paese è nelle mani dei giovani. Noi, come genitori ed enti istituzionali, abbiamo un grande obbligo e al tempo stesso una grande opportunità: fare in modo che ogni ragazzo sia nelle condizioni di poter scommettere sulle proprie capacità, su se stesso. Quello che abbrutisce le nuove generazioni è la sensazione che tutto sia fermo, che non ci siano sbocchi, che gli sforzi non portino a nulla. Dobbiamo in tutti i modi lavorare affinché ci sia fiducia. E il primo passo è eliminare le barriere. I fondi messi a disposizione dall’Europa sono un’occasione enorme. Il documento ‘Next Generation Lazio’ che abbiamo predisposto in Regione, di cui bisogna ringraziare il vicepresidente Daniele Leodori, guarda al Lazio del 2050 e ha un intero capitolo proprio su questo elemento. Puntare sulla formazione e l’orientamento il punto di partenza per dimostrare ai giovani che vale la pena studiare per dare a se stessi e al proprio Paese nuove e inimmaginabili prospettive.

2) Dopo l’orientamento le scelte si possono rivelare più difficili per gli studenti e le famiglie. Pensa che le Fondazioni ITS rappresentino un’offerta formativa e professionale adeguata al mercato? E soprattutto come si possono far conoscere i buoni risultati conseguiti anche dal punto di vista occupazionale e coerenti con le materie insegnate nello specifico nei corsi dell’ITS per le Nuove Tecnologie della Vita a Roma e Pomezia?

Gli ITS rappresentano una grande opportunità che abbiamo e che dobbiamo imparare a ‘sfruttare’. Non a caso nel ‘Next Generation Lazio’ sono un elemento centrale nella nuova offerta formativa. È indubbio che il Lazio abbia, rispetto ad altre Regioni, delle specificità sulle quali puntare. Penso per esempio ai poli farmaceutici, di cui uno sorge a Pomezia. Da anni si parla di un potenziamento, di una valorizzazione. Tante occasioni purtroppo perse. Il Covid c’ha invece insegnato che la ricerca e l’alta formazione rappresentano il valore aggiunto di un Paese. Ci permette di salvare vite e, se vogliamo essere anche molto concreti, offre vantaggi occupazionali ed economici inimmaginabili. L’abbiamo visto con i vaccini. Noi abbiamo tutto ciò che serve. Manca l’ultimo tassello, quello di mettere a sistema tutte le ricchezze che questo Paese offre. Noi crediamo fortemente nel polo di Pomezia. Ho presentato in tal senso una mozione in Consiglio Regionale che si è poi trasformata in un punto centrale del Next Generation Lazio. Non mi sbilancio a dire come rendere tutto ciò attraente. È un percorso che dobbiamo fare di pari passo tutti insieme. Troppo spesso abbiamo parlato a noi stessi prendendo decisioni che poi si sono rivelate un buco nell’acqua. È necessario cambiare metodo e strategia. Bisogna mettere a sistema domanda e offerta e da lì partire per rendere quest’offerta sempre più compatibile con le sfide che ci si presentano di fronte. Abbiamo di fronte una enorme opportunità che va assolutamente valorizzata, a partire dal rafforzamento delle Fondazioni esistenti, come quella di Pomezia/Roma nel settore chimico-farmaceutico e biotecnologico, che ha sperimentato con successo un modello positivo di occupazione (100% dei loro diplomati occupati in pochissimo tempo) con le imprese del mondo di Farmindustria che richiede numeri crescenti di tecnici qualificati e motivati.

3) Dopo la formazione specialistica , a Suo avviso, ci possono essere altre modalità per facilitare la creazione di imprese e di nuovi posti di lavoro? Ad esempio incentivando con risorse ed infrastrutture start up specifiche di questi indirizzi professionali, in particolare per e con le donne, per coniugare pari opportunità con inclusione sociale?

Crediamo fortemente nei giovani, nella loro spinta propulsiva e propositiva. Ogni anno la Regione Lazio aiuta centinaia di start up a spiccare il volo. Non a caso, insieme alla Lombardia, siamo la Regione con il maggior numero di nuove imprese nate, il maggior numero di imprese giovanili e quella con il miglior Pil. Siamo stati anche i primi a prevedere sgravi fiscali alle imprese femminili. Significa che la strada è quella giusta. Abbiamo creato i cosiddetti ‘Spazi Attivi’ Innovation Center che aiutano le nuove startup a partecipare ai bandi e forniscono strumentazioni di ultimissima generazione accompagnandole nei primi anni di vita. Inutile girarci intorno, il futuro è la formazione e l’alta specializzazione.

Amianto nelle navi della Marina: la Corte di Appello di Firenze condanna la Difesa a riconoscere vitalizio ad Annalia Volterrani, figlia di vittima del dovere.

 La Corte di Appello di Firenze ha condannato il Ministero della Difesa ad elargire lo speciale vitalizio ad Annalia Volterrani, orfana di Francesco, morto di microcitoma all’età di 52 anni per l’esposizione all’amianto, lasciando la moglie e due figli.

Francesco Volterrani con la figlia Annalia.

Francesco Volterrani, nativo di Pisa, aveva prestato servizio per 32 anni nella Marina Militare, inizialmente come graduato di truppa e poi come sottufficiale fino al grado di aiutante. Nello svolgimento delle sue mansioni, l’uomo era stato esposto professionalmente a sua insaputa a diversi cancerogeni, incluse le sottilissime fibre di amianto, nonché a campi elettromagnetici e radiazioni ionizzanti. Giunto al pensionamento era stato privato della sorveglianza sanitaria, morendo a 52 anni per microcitoma, un tumore che colpisce i polmoni.

Dopo la sua morte i familiari, avuto contezza che le mansioni cui era stato adibito Francesco avevano causato fenomeni epidemici di cancro fra altri lavoratori, avevano richiesto alla Marina Militare il riconoscimento della dipendenza di causa di servizio e dello status “vittima del dovere”.

Francesco Volterrani con la moglie.

Nel 2017, la Difesa aveva chiesto al Ministero dell’Interno di inserire l’uomo nella graduatoria delle vittime del dovere. Annalia, nonostante all’epoca del decesso del padre avesse solo 14 anni, viene inspiegabilmente esclusa dal riconoscimento si rivolge all’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. In primo grado il tribunale conferma l’esclusione della donna, oggi 38enne, dai benefici di previsti per i figli delle vittime. La sentenza di oggi le rende finalmente giustizia con il riconoscimento di un assegno vitalizio mensile pari a 2000 euro circa mensili, con gli arretrati di circa 360mila euro. “E’ il primo caso nel quale il Ministero nega il diritto a un orfano minorenne e che costringe una persona che ha già subito una importante perdita ad adire le vie giudiziarie per il riconoscimento dei propri diritti” – sottolinea Bonanni, che aggiunge – “viste le alterne pronunce dei tribunali abbiamo istituito uno specifico servizio di assistenza legale per gli orfani delle vittime del dovere”.

Per le tutele dell’ONA si può chiamare il numero verde 800 034 294, oppure scrivere attraverso il sito https://www.osservatorioamianto.it

Responsabile Ufficio Stampa ONA – Osservatorio Nazionale Amianto
Donatella Gimigliano
Giornalista – Relazioni Pubbliche & Comunicazione
Cellulare: +39 3287310171 – Email: d.gimigliano@bixpromotion.it

“Arte Pubblica. Generazioni interconnesse”: concluso il progetto di arte urbana promossa dal Comune di Ascoli Piceno, che ha arricchito il patrimonio artistico cittadino di tre nuove opere murali.

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Il patrimonio artistico a cielo aperto di Ascoli Piceno cresce e si arricchisce di tre nuove opere murali, grazie al progetto “Arte Pubblica. Generazioni interconnesse”, promosso dal Comune di Ascoli Piceno, in partenariato con UniCAM (Università  degli studi di Camerino) e U.T.E.A.P. (Università della Terza Età di Ascoli Piceno) e la Fondazione Ascoli Cultura, che si avvale dell’Associazione Culturale Defloyd per la messa a terra delle azioni progettuali.

Il primo intervento ad aver preso forma è “Il nostro disegno. La mappa del Tesoro di Poggio”, realizzato dall’artista novarese UfoCinque c/o la Scuola dell’Infanzia Marcucci a Poggio di Bretta Un’opera pittorica che si rifà alla cartografia medievale dove l’artista ha scelto di rappresentare un luogo immaginifico, una mappa del tesoro, traendo ispirazione dai disegni dei bambini della scuola, con cui ha lavorato a stretto gomito. Simboli, numeri e lettere diventano indizi e che la caccia al tesoro abbia inizio!

UfoCinque – Il nostro disegno. La mappa del Tesoro di Poggio. Credit Daniele Castelli.

Da Poggio di Bretta si rientra in città con due interventi che coinvolgono rispettivamente il quartiere di Porta Cappuccina e quello di Campo Parignano.

È dell’artista torinese Vesod, figlio d’arte del pittore surrealista Dovilo Brero, l’opera “P_k0” realizzata sulla parete dell’edificio di via Zandonai 1 che guarda la circonvallazione nord, strada di raccordo ad alto scorrimento: ispirato dalla leggenda di Pico e Pomona che narra di sentimenti, vendetta e sortilegi, l’artista consacra l’amore indissolubile tra Pomona e Pico, dopo la metamorfosi di quest’ultimo in un Picchio che scolpisce l’amata in un tronco d’albero. Un murale pieno, evocativo che cattura lo sguardo.

Vesod – “P-k0”. Credit Daniele Castelli.

Dopo due artisti italiani di fama internazionale, per il terzo intervento è stato coinvolto lo spagnolo Taquen che ha dato vita all’opera “Occhi verde oliva” nata dalla residenza artistica e gli scambi ravvicinati dell’artista con il territorio, i suoi stakeholder, le sue storie e le sue eccellenze, i suoi elementi identitari. Colori tenui, tratti soavi e uno sguardo che arriva al cuore per l’opera che unisce i tanti significati dell’oliva, dal valore enorme e rappresentativo del nostro territorio al richiamo alla pace. È possibile ammirarla sulla rotonda dell’Ex-Gil, sempre restando sulla Circonvallazione Nord, in continuità con il murale di Vesod.

Taquen, Occhi verde oliva (parte centrale) credit Daniele Castelli.

Accanto agli interventi artistici, ogni opera ha portato con sé workshop e laboratori diversificati per interlocutori e fasce di età. Di seguito qualche numero.

23 studenti hanno preso parte al laboratorio dedicato agli studenti della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo “Don Luigi Giussani”, dove l’artista Ufo5 ha introdotto i più piccoli all’arte di strada promuovendo un primo approccio alla street art come linguaggio di interpretazione del quotidiano, sia per trasmettere l’utilità dell’arte di strada a riqualificare i luoghi e generare il senso di appartenenza, sia per sensibilizzare docenti e famiglie, sviluppando identità e responsabilità della comunità verso l’ambiente.

29 tra studenti e ragazzi hanno partecipato al workshop aperto da Vesod che ha raccontato il suo percorso, la sua arte e le sue opere concentrando l’attenzione sull’esperienza dell’arte di strada e sul lavoro per l’elaborazione dell’idea grafica del bozzetto in collaborazione con l’artista con l’obiettivo è quello di condividere conoscenza e allenare la sensibilità collettiva rispetto alla street art.

Infine, 19 i partecipanti al laboratorio riservato agli iscritti delle università UniCAM (Unità degli studi di Camerino) e U.T.E.A.P. (Università della Terza Età di Ascoli Piceno) dove Taquen si è confrontato con loro sull’idea progettuale e del bozzetto, in modalità cooperativa.  

A completare il progetto composito e corposo, si sono svolte tre visite guidate gratuite rivolte alla cittadinanza e ai turisti nel periodo pasquale per conoscere ed esperire le nuove opere murali e il patrimonio artistico contemporaneo a cielo aperto della città, un vero e proprio museo senza biglietto, che conta grazie all’impegno dell’Associazione culturale Defloyd e al sostegno del Comune e di altri enti pubblici e privati, conta oggi 18 opere all’interno dei confini cittadini.

Il progetto è stato sostenuto da due finanziamenti ottenuti dall’amministrazione comunale: il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Bando per il sostegno all’arte contemporanea emanato dalla Regione Marche – Assessorato alla Cultura.

Link video promo https://www.youtube.com/watch?v=CkaXB_eaWIo 
credits Andrea Giancarli, Simone La Mantia e Daniele Castelli

Link foto opere https://drive.google.com/drive/folders/1qh1ElHW4VNv47IRQBlpH_sOOLjyNCj6P?usp=sharing credits Daniele Castelli

Per ulteriori info e dettagli

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Salvo Cagnazzo
Ufficio Stampa Uozzart

Agenzie di viaggio: viaggi turistici in ripresa.

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Il 2024 è iniziato con sprint per le agenzie di viaggio. Lo documenta un’indagine del Centro Studi Turistici di Firenze realizzata per Assoviaggi Confesercenti su un campione di 769 agenzie di viaggio, il quale evidenzia che ci si rivolge a loro per ricevere le garanzie di tutela e assistenza: nell’ultimo anno le richieste di acquisto di polizze viaggio sono aumentate mediamente del 26,7% .

Per quanto riguarda le prenotazioni per i ponti primaverili si evidenzia un lieve calo del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Certamente, preoccupano le tensioni geopolitiche e gli aumenti tariffari applicati dai fornitori dei servizi che hanno raggiunto valori medi del +16% negli ultimi 12 mesi. I rincari dei prodotti energetici hanno spinto al rialzo le tariffe dei servizi di trasporto che hanno registrato aumenti del 27%, ma anche i servizi di alloggio e ristorazione sono saliti in media.

Al netto delle tensioni geopolitiche, dei segnali di rientro dell’inflazione e della diminuzione dei tassi di interesse attesa entro il mese di giugno – spiega Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia  – osserviamo un chiaro segnale di crescita della domanda da parte di viaggiatori sempre più preparati su ciò che vogliono: un prodotto selezionato e su fatto misura, una consulenza professionale che aiuti a districarsi nella giungla delle tariffe e dei visti per entrare nei Paesi stranieri, consigli per polizze assicurative che rendano l’acquisto ed il viaggio sereno e garantito. Tutto ciò è realizzabile se il mercato è regolamentato: non sono più tollerabili ulteriori rincari dei servizi turistici. Viceversa si rischia l’inibizione dei flussi e la crisi di un comparto che in Puglia incide per il 14% del PIL in linea con l’Unione europea e con i Paesi che hanno una tradizione turistica decisamente più di lunga durata. Una ricchezza per la nostra terra e maggiori opportunità per i nostri giovani’.

L’indagine di Assoviaggi evidenzia che per il periodo dei ponti primaverili le tipologie di viaggio maggiormente richieste sono i viaggi intercontinentali, individuali o di gruppo (66,4%) mentre le crociere rimangono particolarmente apprezzate dagli italiani (47,1%), numerosi i viaggi esotici (38,7%) e per le capitali europee (37%), le destinazioni balneari del Mediterraneo (26,9%) e italiane (21%) e le principali Città d’arte (21,8%), mentre nel corso del trimestre è aumentata anche la domanda del business travel (14,3%) e del turismo scolastico (10,1%).

Le aree/destinazioni preferite sono: l’Europa (58,8%) seguita dal Nord America (47,9%), Africa (44,5%) e Medio Oriente (21%). C’è interesse anche per le destinazioni del Centro/Sud America (12,6%) e per i Paesi dell’Asia orientale e del sud-est asiatico (12,6%). Infine, non particolarmente elevate ma comunque rilevanti, le richieste per le destinazioni italiane (37%).

In Puglia è prevista una buona estate per il turismo con una percentuale del + 8% già dal primo trimestre 2024 – sostiene Maurizio Federighi, coordinatore Puglia Assoviaggi – la Puglia si vende bene ed è sempre più conosciuta all’estero. Le mete più richieste sono la Valle d’Itria, il Salento ed il Gargano. Bari città dopo un calo fisiologico di fine novembre e dicembre 2023 è in netta ripresa turistica in questi primi mesi del 2024 con presenze rilevanti di polacchi, francesi, spagnoli, inglesi e americani. Da evidenziare la grande visibilità mondiale che il G7 di giugno darà alla Puglia che insieme a lungometraggi cinematografici e televisivi di successo come Lolita Lobosco sono un ottimo volano turistico per la regione e per tutta la nostra offerta enogastronomica’.

Mariella Colonna – Portavoce Sindaco di Alberobello

Nei papiri di Ercolano il luogo di sepoltura di Platone.

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Dai papiri di Ercolano riemerge il luogo esatto della sepoltura di Platone nell’Accademia ad Atene: era situato nel giardino a lui riservato (un’area privata destinata alla scuola platonica) vicino al cosiddetto Museion o sacello sacro alle Muse. Lo rivela il papirologo Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa, presentando alla Biblioteca Nazionale di Napoli i risultati di medio termine del progetto di ricerca ‘GreekSchools’ condotto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

La scoperta è racchiusa in mille parole nuove o diversamente lette del papiro contenente la Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara.

L’aumento del testo (pari al 30% in più rispetto alla precedente edizione del 1991) corrisponde all’incirca alla scoperta di 10 nuovi frammenti di papiro di media grandezza.
Il testo rivela che Platone fu venduto come schiavo sull’isola di Egina già forse nel 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, in alternativa nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate. Finora si era creduto che Platone fosse stato venduto come schiavo nel 387 a.C. durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa.
I testi parlano anche della sua ultima notte, ma non solo.

Diverse nuove letture forniscono un nuovo quadro delle circostanze della corruzione dell’oracolo di Delfi da parte del filosofo accademico Eraclide Pontico. Viene inoltre corretto il nome di Filone di Larissa in ‘Filione’ (allievo del grammatico Apollodoro di Atene per due anni e dello stoico Mnesarco per sette anni), che morì a 63 anni in Italia durante una pandemia influenzale. 

Fonte: ANSA.IT

Ventenne stuprata e drogata da due uomini a Roma.

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Violentata da due uomini in un appartamento alla periferia di Roma dopo essere stata adescata su Instagram. E’ l’incubo vissuto una ragazza romana di 20 anni. La giovane ha presentato denuncia nei giorni scorsi ai poliziotti del commissariato Casilino e sulla vicenda sono subito scattate le indagini. La violenza si sarebbe consumata la settimana scorsa, precisamente il 17 aprile. L’allarme è arrivato il giorno dopo quando il fidanzato, preoccupato perché non riusciva a rintracciarla, è riuscito a localizzarla attraverso il cellulare. L’ha rintracciata davanti a un bar in zona Torre Angela, alla periferia est di Roma. Quando l’ha raggiunta la giovane era sconvolta, in stato di shock. E’ stata visitata in ospedale e dimessa dai medici con una prognosi di 40 giorni.

La ventenne avrebbe raccontato agli investigatori di aver conosciuto i due ragazzi, forse nordafricani, sul social e di aver accettato di incontrarli per un aperitivo. Dopo aver bevuto qualcosa insieme in un locale quei due ragazzi si sarebbero offerti di darle un passaggio fino alla fermata della metropolitana che doveva prendere per tornare a casa. Ma le cose sarebbero andate diversamente. Invece di fermare l’auto davanti alla stazione della metro più vicina si sarebbero diretti in un appartamento alla periferia della città. Qui sarebbe iniziato un vero e proprio incubo per lei: l’avrebbero narcotizzata e poi l’avrebbero stuprata.

Dopo aver raccolto la denuncia la polizia ha avviato le prime indagini. Sono in corso accertamenti da parte degli investigatori per ricostruire con esattezza quello che è accaduto e risalire ai due ragazzi descritti dalla giovane. Sotto la lente, in queste ore, la piattaforma social per individuare chi c’è dietro al profilo utilizzato per dare appuntamento alla vittima e per dare un nome e un volto ai due ragazzi accusati dalla ragazza della violenza. E solo pochi giorni fa nella capitale un’altra giovanissima aveva denunciato di essere stata narcotizzata all’interno di un campo nomadi. Lo scorso 11 aprile una quattordicenne fu soccorsa, in stato confusionale, da una pattuglia della polizia locale nel campo di via Salone dove vive con la famiglia. Raccontò di essere stata drogata nei giorni precedenti all’interno dell’insediamento.

Fonte: ANSA.IT

Seconda stella sia: l’Inter può vantarsi con i diavoli di aver visto il paradiso

La stagione della resa dei conti si conclude nel migliore dei modi per gli interisti e nel peggiore per i milanisti. Inter e Milan erano in parità a settembre (per la verità dal 2022), entrambe a quota 19 scudetti e a far cadere l’ago della bilancia dalla parte nerazzurra è stato proprio il derby, anzi i derby. Dal 5-1 dell’andata all’1-2 del ritorno, sull’onda dell’entusiasmo dell’Euroderby di Champions League del 2023, all’ombra del Duomo la festa è sempre e costantemente nerazzurra. Bisogna fare un balzo indietro di un anno (finale di Champions ad Istanbul) per trovare le origini di questo successo, ma forse anche di più, al 27 aprile 2022. Sul campo del Bologna un errore del secondo portiere Radu aveva inflitto una coltellata all’orgoglio della giovane Inter di Inzaghi, una ferita che aveva acceso la festa del Milan sulle note di “Pioli is on Fire”. Quello stesso coro che solo alcune domeniche fa ancora riecheggiava a San Siro, ma con la voce degli interisti che sbeffeggiavano il mister rossonero, erano già proiettati alla stracittadina-Scudetto di ieri sera. Un trionfo da interisti veri anche perché reso molto più doloroso per la controparte rossonera dai protagonisti che si sono quasi fatti gioco del Milan nel corso della loro carriera: Calhanoglu, proprio nel 2022 ha lasciato il Diavolo per il Biscione e dopo aver subito lo scherno di Ibra durante la festa scudetto, ha finalmente risposto con 11 reti e una stagione da miglior centrocampista della Serie A, coronata con lo scudetto vinto sul campo della sua ex squadra. E che dire di Thuram? Uno dei volti nuovi dalle parti della Pinetina che in estate scelse il club di Via della Liberazione dopo essere stato ad un passo dal cedere alla corte di Pioli. La reazione morale delle sconfitte (Bologna ed Istanbul) ha portato al successo più dolce, ad una vittoria memorabile che segnerà in eterno la storia della rivalità meneghina, oggi a Milano c’è solo l’Inter.

Scudetto Inter

Trasformare una squadra: Simone Inzaghi

Un’ intuizione di Claudio Lotito, ferito nell’orgoglio dalla fuga di Bielsa, ha dato il via alla carriera trionfale di Simone Inzaghi, il demiurgo dell’Inter del ventesimo scudetto. Ed è poroprio da un altro rapporto interrotto bruscamente che ha origine la storia dell’Inzaghi nerazzurro, dall’addio di Antonio Conte. L’ex Lazio, fratello di un campione del mondo come Filippo Inzaghi (emblema dell’altra sponda milanese), è riuscito a superare l’esperienza dello stesso Conte, portando a casa sei trofei e una finale continentale persa per un soffio. Non guardare indietro con rabbia, canterebbero gli Oasis ed è proprio con questo atteggiamento che Simone ha forgiato la sua Inter abbagliante che ha vinto lo Scudetto come il Napoli lo scorso anno: senza rivali. “Nessun vero artista vede mai le cose come veramente sono, non sarebbe un artista” diceva Oscar Wilde, ed ecco che l’ex Lazio si è trasformato nel Caravaggio del campionato, vedendo nelle sconfitte soltanto una tappa sulla strada per il successo finale. Inzaghi ha trasformato i 21 punti di ritardo dal Napoli capolista nel marzo 2023, in 31 lunghezze di vantaggio rispetto ai campioni d’Italia nel marzo 2024. Così si costruisce il successo, guardando al passato non con i rimpianti, ma con l’esperienza.

Festa Scudetto Inter

Rigore tattico e geometria di reparti che hanno cancellato gli errori di inesperienza del mister, che gli hanno permesso di accantonare la fobia da cartellino rosso: Inzaghi infatti, non lesina più sui cambi, ha trovato il coraggio di lasciare in campo i giocatori ammoniti iniziando a modellare la squadra a partita in corso secondo le esigenze di gioco. Adesso anche le riserve hanno trovato la loro tela per dipingere; all’occorrenza Sanchez ha dato una maggiore spinta offensiva (la vittoria ad Udine ne è un esempio); e Frattesi, che ha scelto la squadra con il centrocampo più forte d’Italia condannandosi al turnover ha realizzato sei reti tra cui quella contro il Verona che ha dato il via alla volata solitaria verso lo scudetto. L’Inter di Inzaghi è diventata un’arma di aggressione di massa, ha affrontato gli avversari con il costante obiettivo del gol, con il costante pensiero alla progressione offensiva ed alla conclusione vincete. Il derby di andata in tal senso è emblematico, un 5-1 nel quale i nerazzurri non hanno mostrato alcuna pietà per i cugini milanisti. Inzaghi ha trasformato una buona Inter in una squadra a tratti invincibile: solo vittorie nelle prime 13 del 2024, e il 4 marzo vincendo con il Genoa aveva già raggiunto la quota punti del 2022/23. I nerazzurri rubano l’occhio a tutti, per la capacità di segnare (siamo a 79 reti stagionali, almeno uno in ogni partita, qualcosa che non è mai accaduto) e di difendere (solo 18 reti subite), tant’è che i difensori stessi si sono spesso resi determinanti nella maniera più classica del calcio, il gol che di solito appartiene agli attaccanti. Per trovare un esempio di ciò basta penare alla partita del Dall’Ara con il Bologna, lancio di Bastoni e gol di Bisseck. In estate, hanno lasciato la maglia nerazzurra alcune colonne della squadra, Dzeko, Brozovic, Skriniar, Onana e Handanovic. Un taglio netto con il passato, evidenziato da subito da Lautaro Martinez che quando in Inter-Fiorentina Thuram ha provato a riprodurre con lui l’esultanza della LuLa ha sorriso, ha scosso la testa e ha affermato “Non esulto più così”, una frecciatina non troppo velata a Lukaku.

Scudetto Inter

Dal passo falso in Europa, alla fretta di vincere: Notte stellata nerazzurra

Lo ha affermato Bastoni, uno dei protagonisti degli ultimi due scudetti dell’Inter: “Lessing aveva torto, io voglio vincere subito”. La filosofia di Inzaghi di godersi il panorama vincendo rapidamente ha contagiato tutta la squadra dimostrando che non sempre “l’attesa del piacere è essa stessa il piacere” perché i nerazzurri non si sono lasciati pervadere dall‘ansia del traguardo e hanno chiuso il discorso al primo match point a disposizione. L’Inter ha iniziato a flirtare con il successo fin dalla primavera ed ha potuto dedicare allo scudetto le parole di Ligabue: “Ti sento, nell’aria che è cambiata, che anticipa l’estate”. Una stagione perfetta, ora dopo Van Gogh anche Inzaghi ha dipinto la sua notte stellata, con un’unica macchia rappresentata dalla delusione europea. Tuttavia, si sà, la Champions League è qualcosa di diverso dal campionato, non perdona gli errori, neanche quando a commetterli è un campione infallibile come Lautaro. Dopo il flop europeo si poteva pensare ad un contraccolpo psicologico, invece l’Inter è rimasta concentrata sul suo obiettivo andando incontro al successo, al ventesimo titolo che fa riecheggiare la voce di Bennato: Seconda stella a destra, questo è il cammino. E poi dritto fino al mattino”.

Lautaro Martinez, Inter

L’Inter vince lo Scudetto della seconda stella nel derby, si aggiudica la sesta stracittadina consecutiva. Un’evento dedicato a quella “gente che, ama soltanto te” (come dice il celebre coro della curva nerazzurra), una festa per i tifosi che ora, riprendendo uno dei passi più romantici di Shakespeare, possono vantarsi con i Diavoli di aver visto il paradiso. Questa stagione ha evidenziato che i nerazzurri sono veramente “il vanto di Milano”, loro che festeggiano lo Scudetto più bello di lunedì, che dopo oggi difficilmente un interista “doc” come Vasco Rossi potrà odiare (come afferma in una delle sue canzoni). E’ il titolo di Inzaghi, che in caso di rinnovo potrebbe diventare l’allenatore più longevo all’Inter dai tempi del Mago Herrera; è il titolo di Lautaro e lo ha dimostrato vincendo la classifica dei cannonieri; ma è anche il titolo di Beppe Marotta che ora, come una canzone degli One Republic, “conta le stelle”. Una per lui (è la sua decima affermazione in Italia) e due per l’Inter. Dopo la sconfitta di Bologna 2022 e quella di Istanbul 2023, la bacheca dell’Inter si era addensata di rimpianti. La stessa Champions League (dopo le delusioni con City e Atletico) attualmente è un sogno, ma non vanno mai dimenticate le parole di Jim Morrison: “i sogni sono come le stelle, basta alzare gli occhi e sono sempre là”, e visto che le stelle sono state conquistate, Inzaghi potrebbe anche iniziare a credere a questa similitudine.

Caro Scuola, scatta l’allarme a livello globale: nel Regno Unito coinvolta una famiglia su 3. La soluzione per invertire il trend? Il welfare aziendale.

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“L’istruzione è l’arma più potente che si possa utilizzare per cambiare il mondo”: parole mai banali quelle pronunciate da Nelson Mandela che riporta alla luce un concetto quanto mai attuale e, allo stesso tempo, associato a pensieri, ansie e preoccupazioni. Entrando più nel dettaglio, si tratta di sensazioni all’ordine del giorno per buona parte delle famiglie. La causa scatenante dietro a questo scenario? Il caro scuola: infatti, secondo una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per Tantosvago, le spese scolastiche sono sempre più elevate e, di conseguenza, sempre più difficili da saldare.

Le prime conferme in merito giungono da un recente approfondimento elaborato dal The Guardian, secondo cui più di 30 milioni di studenti americani non possono permettersi i pranzi delle mense scolastiche per via dei costi troppo alti. E il trend, come già anticipato in precedenza, non riguarda solo gli Stati Uniti, ma si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il mondo. A livello europeo, emerge il Regno Unito come caso di spicco: a questo proposito, stando a quanto definito dal Telegraph, un terzo delle famiglie risulta in grande difficoltà. In Galles, invece, secondo il portale Herald Wales, la situazione corrente tocca da vicino la metà dei nuclei famigliari.

E in Italia? Assoutenti non lascia spazio a dubbi: le famiglie del Bel Paese, nel corso dell’anno corrente, sono chiamate a spendere circa 1200 euro a studente. Ora una domanda sorge spontanea: è possibile aiutare le famiglie con iniziative mirate?

La risposta è sì e, al di là dei fondi aggiuntivi messi a disposizione da parte delle singole province o stati e le attività messe a terra da associazioni benefiche, emerge il welfare aziendale in quanto soluzione utile ad aiutare genitori e, di conseguenza, alunni in difficoltà. Prove concrete in merito arrivano dal Bel Paese e, nello specifico, da aziende del calibro di Tantosvago che, grazie ad una partnership strategica con ScuolaPay, offre la possibilità di pagare le spese scolastiche ed universitarie con i crediti welfare. A questo proposito, il servizio può essere utilizzato da professionisti appartenenti ad imprese aventi un piano di welfare aziendale. “La scuola è sempre stata e sempre dovrà essere un bene prezioso e accessibile a tutti – afferma Matteo Romano, CEO di Tantosvago – Per questo motivo risulta fondamentale mettere a disposizione, soprattutto delle famiglie più in difficoltà, delle soluzioni all’avanguardia. Da questo punto di vista, il welfare, per noi che lo mastichiamo tutti i giorni, è davvero sinonimo di aiuto con la «A» maiuscola perché testimonia la vicinanza delle imprese ai loro dipendenti. Restando in tema, abbiamo stretto questa collaborazione con ScuolaPay per garantire ancora più concretezza al concetto appena espresso. Ad oggi, dopo solo un mese dal lancio ufficiale, contiamo quasi 100 famiglie che hanno già deciso di affidarsi al servizio e siamo convinti che il numero sia destinato a salire con costanza in lassi di tempo relativamente brevi perché, con il passare degli anni, il welfare diventerà la chiave più sensibile ed empatica per aiutare nuclei familiari e singoli individui a guardare al futuro con positività ed entusiasmo”.

Prosegue, restando sulla stessa lunghezza d’onda, Mattia Schiavano, CEO di ScuolaPay: “Sostenere le famiglie nell’affrontare le spese scolastiche è un investimento nel futuro delle nuove generazioni, perché contribuisce a garantire a ogni studente l’accesso a un’educazione di qualità. Per questo non possiamo che essere molto soddisfatti di questa partnership con Tantosvago e dell’impatto positivo che siamo certi riuscirà a generare. Come ScuolaPay cerchiamo ogni giorno di innovare e semplificare le dinamiche di pagamento afferenti alla scuola: collaborazioni come quella in essere è un segno che siamo sulla buona strada.”

Fanno seguito alle parole dei due CEO ulteriori indicazioni in merito all’importanza del welfare in ottica caro scuola, stavolta fornite dall’americana CNBC: nello specifico, si parla di numerose multinazionali che, oltre ad offrire la possibilità ai loro dipendenti di frequentare gratuitamente corsi o lezioni universitarie utili a crescere sia dal punto di vista personale sia professionale, forniscono anche loro supporto nel momento in cui sono chiamati a pagare le rette scolastiche dei figli. Sulla stessa lunghezza d’onda, si dimostra anche il Times of India che mette in primo piano l’iniziativa di un’azienda fintech con sede a Chennai: entrando più nel dettaglio, la company ha lanciato una digital platform di ultima generazione che, attraverso un algoritmo ad hoc, aiuta le famiglie più bisognose del Paese a trovare l’istituto di credito più adatto alle loro necessità. Una volta entrati in contatto, il nucleo, a seconda delle proprie disponibilità economiche, potrà richiedere il prestito di cui ha bisogno per saldare le spese scolastiche programmate.

Fonte: INFORMAZIONE:IT

Earth Day 2024, ‘ridurre la plastica del 60% al 2040’.

“Planet vs. Plastics”. “Il Pianeta contro la plastica”, è il tema della 54esima edizione della Giornata della Terra (Earth Day), che si celebra oggi lunedì 22 aprile in tutto il mondo. La ong americana che organizza l’evento, Earthday.org, chiede una riduzione del 60% della produzione di tutte le plastiche nel 2040.

La Giornata è nata nel 1970 negli Stati Uniti, su iniziativa di politici ed attivisti locali. Negli anni si è diffusa in tutto il mondo, sostenuta dalla ong earthday.org. In Italia dal 18 al 21 aprile si tiene a Roma il Villaggio della Terra, a Villa Borghese, organizzato da Earthday Italia e dal Movimento dei Focolari. Il Villaggio presenta 600 eventi di cultura, sport, scienza e solidarietà. Fra questi, il Festival “Impatta Disrupt” con innovatori, imprenditori e istituzioni alla Casa del Cinema.

Negli Stati Generali dell’Ambiente per i Giovani, a Roma e Torino gli studenti si riuniranno per produrre un documento destinato ai ministri del G7 Clima, Ambiente ed Energia, che si terrà a Torino dal 28 al 30 aprile, alla Reggia di Venaria.

Nel weekend l’Asvis (Alleanza per lo sviluppo sostenibile) ha tenuto una serie di laboratori per i bambini all’Auditorium Parco della Musica, nella Capitale. Il cantautore Luca Barbarossa oggi sarà protagonista del Concerto per la Terra. Sul palco della Nuvola di Fuksas a Roma, e in diretta RAI Play, sarà accompagnato dalla sua Social Band e da altri artisti impegnati a promuovere il tema “Pace e Ambiente”.

Oggi a Milano al Piccolo Teatro Strehler è in programma un incontro sull’inquinamento con i sindaci di Milano, Bologna, Torino, Venezia e Treviso e il direttore scientifico dell’Asvis Enrico Giovannini.
Sempre oggi a Bologna si terrà un convegno sulla transizione ecologica giusta organizzato da Forum disuguaglianze e diversità, Caritas italiana e Conferenza episcopale italiana, con il Cardinale Matteo Zuppi e il coordinatore del Forum Dd Fabrizio Barca.

Dal 20 al 25 aprile è in programma anche l’Earth Day Cefalù, con vari eventi nella città siciliana.

Fonte: ANSA.IT

Tajani, missili sul Colosseo? Evitiamo il panico.

“Non credo che ci sia un’ipotesi di attacco all’Occidente” da parte dell’Iran “che pure commette errori gravi, dare droni alla Russia, dare droni e armi a Hezbollah non va bene.

Dobbiamo evitare di creare il panico”: così il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato la foto postata su X dal suo collega israeliano Israel Katz con missili lanciati sul Colosseo.

“Ci sono anche altri obiettivi europei – afferma il ministro riferendosi al secondo post con la torre Eiffel – Più che preoccuparsi bisogna occuparsi”.

L’impegno è per la de-escalation, ha detto non escludendo un colloquio con il ministro iraniano “nei prossimi giorni”.
“Abbiamo dedicato tre giorni del lavoro del G7, cioè delle grandi potenze economiche liberali che hanno una visione comune, europee, americane e asiatiche. Abbiamo lavorato per la de-escalation cercando di utilizzare tutti gli strumenti diplomatici possibili per evitare che ci sia un peggioramento della situazione. Mi pare che qualche risultato l’abbiamo ottenuto” ha proseguito Tajani.
“L’impegno che abbiamo preso è quello di continuare a lavorare” un “lavoro congiunto per raggiungere il cessate il fuoco a Gaza, quindi la liberazione di tutti gli ostaggi e gli aiuti umanitari per la popolazione civile. E’ stato molto apprezzato, e anche nel documento finale, il progetto Food for Gaza, che è il progetto italiano per aiutare la popolazione civile palestinese”.

“Abbiamo chiesto a Israele di non fare attacchi di terra a Rafah”, ha ribadito. “Dobbiamo evitare di creare il panico, fermo restando – ha concluso – che noi siamo amici di Israele e il diritto di Israele ad esistere non può essere messo in discussione. L’ipotesi di cancellare Israele dalla carta geografica è un periodo ipotetico della irrealtà. L’obiettivo finale è’ due popoli e due Stati che si riconoscono mutualmente.
Uno Stato Palestinese che nasce, se vuole il nostro sostegno e riconoscimento, deve riconoscere Israele come Israele dovrà riconoscere questo Paese”.

Fonte: ANSA.IT

Elezioni Europee, Schlein capolista Pd al Centro e nelle Isole.

Elly Schlein è la capolista Pd alle elezioni europee nelle circoscrizioni del Centro e delle Isole. Il responsabile organizzazione Igor Taruffi ha sottoposto alla Direzione le liste dem in cui sono confermati come capilista Cecilia Strada nel nord est, Stefano Bonaccini nel nord ovest e Lucia Annunziata al Sud.

“Sono disposta a dare una mano con spirito di servizio, per una spinta a questa meravigliosa squadra e a un progetto collettivo di cambiamento del Pd e del Paese. Io poi sarò qui nel confronto quotidiano nel Parlamento con Giorgia Meloni e le sue scelte scellerate contro l’Italia”, ha detto Schlein alla Direzione del Pd, sottolineando che nelle liste dei democratici ci sono “apertura, esperienza, innovazione, militanza, accoglienza, personalità indipendenti. Sono liste bellissime, molto forti”.

La famiglia socialista è “l’unico argine effettivo alla destra nazionalista in tutta Europa”, ha detto Schlein. “Non si chiuda la finestra del cambiamento che abbiamo contribuito ad aprire in questa ultima legislatura”, ha detto tra l’altro la segretaria dem sottolineando l’importanza di “una netta affermazione della famiglia socialista”.

La segretaria Dem ha poi assicurato che “continueremo a lavorare per tessere con altre forze alleanze. Questa ostinazione di metterci al servizio di una prospettiva più alta non deve mai essere interpretata come remissività o buonismo, non porgere l’altra guancia, ma senso di responsabilità”.

Tre no a nome Schlein nel simbolo

Sono stati tre i no nella segreteria del Pd alla proposta di inserire il nome di Elly Schlein nel simbolo del Pd alle europee. A quanto si apprende, si sono detti contrari Peppe Provenzano, Marco Sarracino e Debora Serracchiani. “Alle europee si vota il Pd, non il segretario. Il nome nel simbolo è stato inserito solo una volta, alle politiche con Veltroni. Anche con Bersani e Renzi una proposta del genere è stata bocciata”, è la riflessione che a quanto si apprendere è stata fatta sulla questione.

I nomi delle liste Pd, Schlein doppia capolista

Nel Nord ovest i candidati sono, nell’ordine: Cecilia Strada, Brando Benifei, Irene Tinagli, Alessandro Zan, Antonella Parigi, Giorgio Gori, Eleonora Evi, Piefrancesco Maran, Elena Cossato, Davide Mattiello, Monica Romano, Emanuele Fiano, Lucia Artuss, Fulvio Centoz, Donatela Alfonso, Fabio Pizzul, Luca Giaiè.

Nel Nord est: Stefano Bonaccini, Annalisa Corrado, Ivan Pedretti, Elisabetta Gualmini, Alessandro Zan, Alessandra Moretti, Giuditta Pini, Silvia Panini, Antonio Mumolo, Sara Vito, Marcello Sartarelli, Andrea Zanone.

Nel Centro: Elly Schlein, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Marco Tarquinio, Beatrice Covassi, Dario Nardella, Daniela Rondinelli, Matto Ricci, Umberto Insolera, Alessia Morani, Marco Paciotti, Antonio Mazzeo.

Nel Sud: Lucia Annunziata, Antonio Decaro, Pina Picierno, Sandro Ruotolo, Jasmine Cristallo, Shady Alizadeh, Giuseppina Paterna, Anna Maria Beci, Francesco Forte, Luigi Tassone, Lello Topo, Francesco Todisco.

Nelle Isole: Elly Schlein, Antonio Nicita, Livia Pilotta, Pietro Bartolo, Angela Quaduero, Pino Lupo.

Fonte: ADNKRONOS.COM